Puntaspilli di Dicembre

5 dicembre – progetto Narrativa, percorso sulla Fiaba – classe 1^C

7 e 8 dicembre – Mercatino di Natale “Il villaggio di Babbo Natale” presso la Fondazione Bianchi a Maderno, con la collaborazione volontaria di tutti gli alunni della scuola

10 dicembre – CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) – secondo incontro a scuola con gli alunni che si sono offerti delle classi prime e seconde (dalle 11.00 alle 13.00)

11 dicembre – progetto Narrativa per le classi terze dalle 9.00 alle 13.00 – incontro con l’esperto Eros Miari e presentazione di una bibliografia scelta

13 dicembre – progetto Narrativa per le classi seconde – primo incontro della gara di lettura con l’esperto Eros Miari dalle 11.00 alle 13.00

17 dicembre – progetto Narrativa, percorso sulla Fiaba – classe 1^A e 1^B

CON GLI AMICI DELL’ECUADOR

Venerdì 22 novembre sono venuti a trovarci Adriana, Agnese, Maurizio e Carlo. Tutti noi ragazzi delle classi prime siamo stati molto contenti di accoglierli e di conoscerli personalmente. Abbiamo sentito parlare del loro grande impegno con gli alunni della scuola di S. Nicolas, della loro scelta di vita, dei loro sacrifici e siamo stati davvero felici di offrire il nostro contributo per il loro lavoro. In tutte le classi abbiamo riutilizzato i cartoni grigi del muro simbolico costruito per ricordare la caduta del Muro di Berlino, riempiendoli con i nostri doni (materiale scolastico, alimenti, indumenti).

Vogliamo salutare questi amici speciali dedicando loro una lettera per ringraziarli di essere sempre un esempio per tutti.

Cari Peppo e Adriana, Toscolano, 27 novembre 2019

vi ringraziamo molto per averci raggiunto da un luogo così lontano, è stato importante avervi avuto qui nella nostra scuola. Verso di noi siete stati straordinariamente simpatici e disponibili, anche se avete dovuto parlare di situazioni non facili per i vostri ragazzi in Ecuador; ci avete fatto capire che la vostra vita quotidiana è molto faticosa. Spesso alcuni di noi non si accontentano di ciò che hanno e non si accorgono di essere fortunati, mentre i vostri ragazzi si accontentano anche di piccole cose e fanno tanti sacrifici. Il vostro racconto è stato molto significativo e ci ha fatto riflettere. Ci ha colpito soprattutto la voglia dei ragazzi di prendersi cura delle persone bisognose del villaggio dopo tante ore di studio e di lavoro, ci ha colpito anche il vostro sforzo di trasferirvi in Ecuador e di vivere in una realtà del tutto diversa. Ci impegneremo a vendere i vostri fantastici lavoretti al mercatino di Natale e speriamo di guadagnare molto per potervi sostenere. Vi auguriamo di stare sempre bene e confidiamo che vi piacciano i nostri regali. Anche se un po’ in anticipo vi diciamo: BUON NATALE!!!

A presto.

Gli alunni delle classi prime.

Scritto e pubblicato da Mauro Vasiliauskas, Filippo Crisi e Darius Meghesan 1^A.

ABBATTIAMO I MURI

Quali?

Tutti i muri che limitano i diritti e la libertà delle persone, quelli fatti di cemento e filo spinato, ma anche quelli che non si vedono e sono nei cuori e negli occhi dell’uomo.

In occasione della commemorazione della caduta del Muro di Berlino nella nostra scuola abbiamo organizzato un piccolo evento coinvolgendo anche la popolazione del paese. Abbiamo accolto familiari, amici e curiosi in Aula Magna, ma prima di ospitarli, abbiamo fatto trovare loro all’entrata un lungo muro di scatole di cartone, che non si aspettavano e che bloccava il passaggio. Poi abbiamo recitato a memoria l’intero testo del Comitato Tavola Rotonda della Pace, abbiamo cantato l’Inno che ha accompagnato la Marcia della Pace Perugia-Assisi e l’Inno dell’Istituto Comprensivo di Gargnano, infine abbiamo chiesto a tutto il pubblico di fare un gesto simbolico significativo: abbattere il nostro muro, prendere le scatole di cartone che ne simulavano i mattoni e portarle nelle varie classi per decorarle insieme agli alunni. Proprio queste scatole, qualche settimana dopo, sono diventate i contenitori colorati in cui abbiamo riposto i nostri doni per la Missione S. Nicolas di Peppo e Adriana.

SUI MATTONI FRASI E DISEGNI DI PACE E FRATELLANZA

UN PO’ DI STORIA

Il 9 novembre di 30 anni fa cadeva il muro di Berlino, il muro della vergogna che per tanti anni ha diviso in due una città e il mondo.

Pochi anni dopo la sconfitta della Germania nazista e la fine della Seconda guerra mondiale, la Germania fu divisa in due Stati. Era il 1949 e da un unico paese dove si parlava la stessa lingua nacquero due Stati diversi e nemici: a est la Repubblica Democratica, un regime comunista controllato dall’ UNIONE SOVIETICA; a ovest la Repubblica Federale, un paese Democratico alleato delle potenze occidentali. La città di BERLINO si trovava nella Repubblica Democratica ed era anch’essa divisa in due parti, spartita a metà tra i due blocchi: la parte ovest era controllata dagli Occidentali (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti), la parte est dai Sovietici. 

Per tutti gli anni Cinquanta il traffico tra Berlino Est e Berlino Ovest fu intenso: attraverso i varchi controllati dalle forze di polizia che si trovavano nel mezzo della città andavano e venivano giornalmente migliaia di persone. Moltissimi Berlinesi dell’Est lavoravano nella parte occidentale della città e visitavano parenti e amici che abitavano a ovest, o andavano al cinema se avevano abbastanza soldi. Ma moltissimi abitanti della Germania dell’Est abbandonavano il proprio paese, dove non c’era libertà, per fuggire a Berlino Ovest e di lì nella Germania Federale. Tra il 1949 e il 1961 fuggirono circa due milioni e mezzo di persone e i dirigenti della Germania dell’Est decisero che bisognava trovare un rimedio.

Per riprendere il controllo della situazione i dirigenti della Germania comunista isolarono completamente Berlino dal resto del paese costruendo un Muro che divideva la parte orientale da quella occidentale.

Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 cominciò la costruzione del Muro: la metropolitana di superficie e quella sotterranea furono interrotte e qualsiasi collegamento fu sospeso. Filo spinato, corrente ad alta tensione, cemento armato e torrette di controllo comparvero improvvisamente nel centro di Berlino, dividendo a metà scuole, palazzi, persino cimiteri. Da quel momento nessuno poté più passare a Ovest senza un regolare permesso. I primissimi giorni fu ancora facile per i Berlinesi dell’Est scappare dall’altra parte: ci fu persino chi, abitando nei palazzi che segnavano il confine tra i due settori, si buttò dalle finestre di casa prima che queste venissero murate. 

Più di 5.000 persone riuscirono a scavalcare il Muro, moltissime furono arrestate e oltre 150 furono uccise. I primi tempi i Tedeschi orientali ricorsero a ogni stratagemma per scappare: tunnel sotterranei, automobili con doppio fondo, teleferiche artigianali da un palazzo all’altro, mongolfiere. Ma i mezzi di controllo diventarono sempre più sofisticati e col passare del tempo divenne quasi impossibile oltrepassarlo perché le guardie avevano l’ordine di sparare a chiunque vi si avvicinasse. Tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre 1989 migliaia di abitanti manifestarono nelle strade invocando libere elezioni, libertà di stampa e di viaggiare e il muro fu preso d’assalto. Da Est e da Ovest le persone si arrampicarono sul Muro per abbracciarsi, ballare, festeggiare. Preso a picconate, raschiato, martellato, il Muro nel giro di alcune settimane si era trasformato in un cumulo di macerie.

“Nessun muro che emargini esseri umani e limiti la libertà è così alto o largo da non poter essere abbattuto”,

Alcune delle nostre frasi scritte sui mattoni che componevano il nostro muro:

  • Il muro esisterà fino a quando le ragioni della sua esistenza non verranno meno
  • Tutti gli uomini liberi ovunque si trovino sono cittadini di Berlino come uomo libero mi vanto di dire: ich bin ein berliner.
  • La caduta del muro ha provato che non c’è sfida che non si possa combattere  per un mondo unito
  • Der Fall der Berliner Mauer hat viele Menschen vereint aber viele andere Menschen getrenmt  (la caduta del muro di berlino ha riunito molte persone ma ne ha divise altre)
  • Keine kriege mehr keine mauern eine veraite wert( niente più muri che meritano un interesse)
  • I muri sono fatti di mattoni ma,i sentimenti non sono illusioni
  • The call of freedom and  peace ( il richiamo della libertà e della pace)  
  • No more walls but bridges ( niente più muri ma ponti)

Scritto e pubblicato da: Silvia Andreoli , Sofia Leali 3^A e Vittoria Fontana 1^A

ARRIVA IL CCR

Martedì 12 novembre si è riunito per la prima volta il gruppo di alunni che ha formato il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze della nostra scuola. In totale siamo 25 ragazzi, provenienti sia dalle classi prime che dalle seconde. Abbiamo aderito all’iniziativa con entusiasmo perché abbiamo scelto di utilizzare parte del nostro tempo libero per confrontarci e trovare belle idee e proposte per migliorare la vita nel nostro Comune. Durante questo primo incontro le operatrici Martina e Federica ci hanno aiutato a rompere il ghiaccio e a conoscerci con dei giochi molto divertenti.

Prima di tutto però ci hanno spiegato tre importanti regole da rispettare durante tutte le nostre future riunioni: stare zitti se uno parla, non fare battute e non dare giudizi sulle opinioni altrui, prendersi la responsabilità di ciò che si dice. Uno dei giochi che abbiamo fatto consisteva nell’alzarci dalla sedia se riconoscevamo di avere la qualità indicata dall’operatrice, mentre uno di noi si ritrovava per forza in piedi perché il numero delle sedie era dispari. Alla fine del gioco abbiamo riflettuto su come ci siamo sentiti e abbiamo capito che tra di noi non c’è stata alcuna competitività, nessun litigio e nessuna esclusione. Poi abbiamo discusso su cosa ci aspettiamo o non ci aspettiamo da questo progetto e infine, dopo aver detto ai compagni da quale parte del paese o frazione viene ciascuno di noi, abbiamo indicato cosa c’è di bello e utile per la comunità vicino a casa nostra. Le due ore sono letteralmente volate e sono state davvero piacevoli.

Ci è piaciuto tantissimo incontrare nuove persone e stare insieme a ragazzi che non conoscevamo. In questo gruppo ognuno ha potuto dire la propria opinione in libertà senza avere paura di essere giudicato e attraverso dei giochi abbiamo confrontato i nostri interessi, le nostre passioni e abbiamo controllato i nostri comportamenti. Su un cartellone abbiamo messo tutte le frazioni di Toscolano-Maderno in cui abitiamo, su cui abbiamo attaccato dei post-it con i nostri nomi e le risorse del territorio vicino a casa nostra.

QUALCHE INFORMAZIONE IN PIÙ

Cos’è il CCR?

È un organismo rappresentativo dei ragazzi e delle ragazze. È uno spazio di confronto e di proposta sui problemi e sulle necessità del proprio territorio. È una possibilità concreta di proporre idee e progetti da realizzare con il Consiglio Comunale degli adulti.  

Come funziona?

Attraverso il gruppo si imparerà a conoscere se stessi e gli altri, a lavorare insieme mettendo a disposizione le proprie capacità e apprendendone di nuove.L’intento è quello di osservare il territorio comunale, raccogliere le necessità e preparare proposte e progetti da realizzare, fornendo la cittadinanza attiva e il rispetto del bene comune.

Saremo comunque sempre più precisi e ricchi nel nostro racconto ogni volta che ci saremo incontrati; vi terremo aggiornati sulle nostre discussioni e sui progetti che nasceranno.

I ragazzi del CCR 

Scritto e pubblicato da Rossella Bertanza, Margherita Offer, Sofia Morandini

Puntaspilli di Ottobre/Novembre

25 ottobre – Progetto Narrativa – Libriamoci 2019 – Giornata dedicata al piacere della lettura – tutte le classi

28 ottobre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Percorso legato al Museo della Carta per tutte le classi prime – uscita in Valle delle Cartiere con visita teatralizzata al Museo e alla collezione libraria

30 ottobre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Laboratorio didattico “La Stampa” – uscita in Valle delle Cartiere – 1^C

31 ottobre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Laboratorio didattico “La Stampa” – uscita in Valle delle Cartiere – 1^B

31 ottobre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Laboratorio didattico “La Stampa” – uscita in Valle delle Cartiere – 1^A

4 novembre – Celebrazioni per la Giornata dell’Unità d’Italia – uscita sul territorio – tutte le classi prime

9 novembre – Evento in memoria della caduta del muro di Berlino aperto alla cittadinanza – scuola media di Toscolano – tutte le classi

11/14 novembre – Progetto “Futuri Possibili” – Formazione sulle classi terze

12 novembre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Laboratorio didattico “Come nasce un libro – La legatoria” – uscita in Valle delle Cartiere – 1^B

13 novembre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Laboratorio didattico “Come nasce un libro – La legatoria” – uscita in Valle delle Cartiere – 1^A

16 novembre – Progetto “Stampatori come Paganini” – Laboratorio didattico “Come nasce un libro – La legatoria” – uscita in Valle delle Cartiere – 1^C

19 novembre – Prima riunione del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) – ore 14.00 – 16.00 per le classi prime e seconde

20/22 novembre – Intervento conclusivo di rielaborazione “Alessandro Paganini – Stampatore 2.0” tutte le classi prime

23 novembre – Progetto “Apriamoci al mondo” (Educazione alla convivenza) – Intervento di Emergency per due classi terze

26 novembre – Progetto “Futuri Possibili” – Attività conclusiva per tutte le classi terze

29 novembre – Progetto “Apriamoci al mondo” (Educazione alla convivenza) – Intervento di Emergency per due classi terze

LEGGI E VIAGGIA CON LA FANTASIA

Venerdì 25 ottobre tutte le classi hanno partecipato al progetto nazionale LIBRIAMOCI dedicato alle Giornate di lettura nelle scuole. Quest’anno però, anche se le date ufficiali dell’iniziativa sarebbero state dall’11 al 16 novembre 2019, noi non siamo riusciti a resistere e abbiamo anticipato l’incontro con Manuel Renga. Per i ragazzi delle seconde e delle terze è stato un graditissimo appuntamento che si è rinnovato, mentre per i “primini” è stata l’occasione per conoscere Manuel e farsi catturare dalle sue letture lasciando libera la fantasia.

A tutti gli alunni Manuel ha posto la stessa domanda: “Quanti di voi leggono? Quanti libri leggete in un anno?” Alcune persone hanno risposto, lasciando tutti sorpresi, che leggono quaranta libri all’anno, altri uno solo, qualcuno addirittura neanche uno.

Le letture scelte da Manuel sono state: Per le classi prime: “L’ibis di Palmira e il merlo ribelle” di David Pintor “L’ultima lacrima” di Stefano Benni Per le classi seconde: “Tanaliberatutti” di Claudio Bianchera “Invincibili” di Simone Dini Gandini “L’ultima lacrima” di Stefano Benni Per le classi terze: “Nel mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda “L’ultima lacrima” di Stefano Benni

Ascoltare Manuel è sempre bellissimo perché quando legge ti trasporta in una specie di mondo parallelo e con la sua interpretazione si cala nel personaggio e ti fa dimenticare dove sei.

Un ringraziamento particolare va alla classe 1^C e alle prof.sse Marchetti e Granito che hanno preparato la scenografia nell’aula magna.

Il momento più divertente è stato quando Manuel ha invitato un alunno sul palco per leggere insieme a lui un passo del libro “L’ultima lacrima”. Nessuno si aspettava un dialogo tra un signore tradito dalla moglie e rimasto senza soldi e un bancomat parlante.

Per stuzzicare la vostra curiosità e invitarvi a leggere questi bei libri ecco qualche notizia in più.

Tanaliberatutti ” Dice l’autore: «Questo libro è nato da un bisogno grande, che è quello di comunicare cosa sento dentro di me tutte le volte che sono nella situazione di far giocare dei bambini, come il mio lavoro da insegnante e allenatore mi richiedono.”

“Invincibili” Torino, inverno 1947. Cosa era successo a Capitan Valentino Mazzola e ai suoi compagni di squadra? Uno spettro dal passato, dai tempi delle Leggi Razziali del 1938, si allunga sul Grande Torino e solo l’intervento di tre ragazzi, del cane Melampo e di un goffo ladruncolo con scrupoli di coscienza riuscirà a scacciarlo. Il romanzo prende le mosse dalle vicende sportive del Grande Torino e si muove come un giallo intorno al Bar Sport a pochi metri dallo stadio Filadelfia e ai suoi avventori. Chi ha rubato la tromba di Oreste Bolmida, grazie alla quale può iniziare il famigerato “Quarto d’ora granata”? Uno “spettro” torna dal passato e cerca vendetta ai danni della squadra, del presidente Ferruccio Novo e, soprattutto, dell’ex allenatore Erno Erbstein.  

L’ultima lacrima” E’ un libro nel quale Stefano Benni ha racchiuso ventisette racconti, brevi e brevissimi, emozionanti e divertenti, che il lettore non riuscirà a dimenticare. L’autore ci trasporta in fondo al mare, in una libreria misteriosa, in una stazione ferroviaria, nello spazio, in un lussuoso hotel a cinque stelle e ci ipnotizza, ci commuove per poi farci esplodere in una sonora risata, mostrandoci tutta la sua bravura.

“Nel mare ci sono i coccodrilli”  L’autore Fabio Geda racconta che quando sei nato in Afghanistan non importa se sei uno dei bambini più bravi a giocare a Buzul-bazi quando c’è qualcuno che reclama la tua vita. Il padre del protagonista è morto lavorando e visto che il carico presente nel camion che guidava è andato perduto, lui dovrebbe essere il risarcimento al danno, ed è per questa paura che il protagonista si nasconde ogni volta che suonano alla porta. Un giorno però deve andare in Pakistan, così comincia la sua vita da adulto e il viaggio incredibile che lo condurrà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. La cosa sorprendente di quest’avventura è che è stata realmente vissuta e Fabio Geda ha voluto intervistare chi l’ha provata sulla propria pelle, viaggiando dall’Afghanistan all’Italia, per condividerla con i lettori di tutto il mondo.

“L’ibis di Palmira e il merlo ribelle” Il libro racconta la storia di un merlo considerato dai suoi simili eccentrico e ribelle, uno che parla con tutti gli uccelli, persino con i gabbiani e i migratori! Ma anche l’arrivo di un essere strano, diverso, che sconvolge la tranquilla comunità degli uccelli del bosco. Un mostro forse? Il racconto è ispirato ad un fatto vero: il ritrovamento dell’ultimo Ibis Eremita nella città siriana di Palmira. Questa storia in realtà è a Km 0 e si svolge tra il giardino della casa dello scrittore, a Torre del Lago Puccini e il vicino Parco Naturale Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli lungo il corso del canale Bufalina. Le dune di macchia lucchese fanno da sfondo al primo incontro tra il merlo ribelle e l’Ibis Eremita, mentre le colline oltre il lago di Massaciuccoli sono, infine, il primo confine che il merlo supererà per vedere il mondo.

UN LIBRO DAVVERO SPECIALE

“Il piccolo teatro di Rebecca” E’ un capolavoro intagliato nella carta. Rebecca Dautremer è una straordinaria illustratrice di celebri libri come “Principesse”, “L’innamorato”, “BabaJaga” e “Pollicino”.
Questo è il teatro della sua immaginazione, un teatro di carta dove l’autrice ha raccolto diversi protagonisti. Non ci sono dialoghi, solo delle brevi citazioni, perché il libro racconta la sua storia attraverso pagine che sembrano ricami e porte che si aprono sulla fantasia. Questa bravissima illustratrice, ci invita a sfogliare le pagine con attenzione perché tutto è una scoperta. Il suo libro ha poche parole, perché dobbiamo essere noi a costruirne la storia.

Scritto e pubblicato da Filippo Brighenti e Jhonathan Carpignano 2^B

QUANDO LA CREATIVITA’ FA BENE AL PIANETA

Forse il titolo che ho scelto per questo articolo è davvero il più azzeccato, perché la creatività e la fantasia di Annarita Serra oltre a produrre delle bellissime opere d’arte fa anche molto bene all’ambiente. Questa artista sarda infatti le realizza con la plastica che raccoglie sulle spiagge e altri oggetti di scarto.

Ho scoperto il suo lavoro lunedì pomeriggio, mentre stavo restituendo dei libri in bibblioteca. Dei grandi quadri colorati che sbucavano da una stanza laterale hanno catturato la mia attenzione. Ho chiesto se potevo visitare la mostra e una volta entrata sono rimasta senza parole; vicino alle pareti della stanza c’erano delle griglie con sopra dei quadri. Mi sono messa in mezzo alla stanza per riuscire a vederli tutti: all’inizio sembravano fatti con delle semplici tempere poi però nell’avvicinarmi per fotografarle mi sono accorta che erano fatti con oggetti plastica, reti colorate, tappi di bottiglie, pezzi di auto e addirittura ce ne era uno che da lontano sembrava fatto con le tesserine che si usano per i mosaici, invece era fatto con tessere di tastiere di colori diversi che messi insieme formavano il viso di Margherita Hack. Il mio preferito è quello fatto con schede madri di computer che non si utilizzano più.

Viste da vicino queste opere non sembrano avere forma, ma quando ci si allontana la figura rappresentata sembra uscire dal quadro e quindi si riesce a vederla benissimo.

La mostra itinerante “Recyclart” è partita giovedì 24 ottobre e si concluderà domenica 17 novembre. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione di Garda Uno SpA e dei dodici Comuni coinvolti in questo progetto.

Annarita Serra utilizza i rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, trasformandoli in vere e proprie opere d’arte, come quelle nate dai tasti dei computer e dalle schede madri non più in uso. L’obiettivo è quello di catturare l’attenzione dei cittadini e dei turisti favorendo un processo di sensibilizzazione. Insomma, utilizzare l’arte come mezzo per raggiungere le persone.

Nelle nostre case accumuliamo moltissimi RAEE (pensiamo ai cassetti pieni di vecchi cellulari conservati perché non si sa dove portarli, ma anche per dimenticanza). Eppure tra tutte le tipologie di rifiuti che quotidianamente produciamo, i RAEE sono tra i più semplici da raccogliere. 

ANNARITA SERRA

“Avevo due sogni nella mia vita: lavorare con l’arte e salvare il mare. Ho scoperto negli anni, che uno dei due mi aiuta a realizzare l’altro”.

Vent’anni fa, durante le sue lunghe passeggiate sulla spiaggia, Annarita trova migliaia di rifiuti di mille colori e di varie grandezze, pezzi di plastica levigati dal sale e trasportati a terra dalle mareggiate. Decise si raccogliere tutta quella plastica, così da liberare la spiaggia, ma invece di buttarla la porta con sè nella sua casa a Milano.

Inizialmente non ha idea di cosa farne di tutti quei rifiuti, ma dopo qualche tempo decide di rispondere alla richiesta d’aiuto del mare.Una sera svuota sul pavimento tutti i sacchi di plastica e comincia a pensare a ciò che potrebbe creare

E’ riuscita a riprodurre volti di icone famose e ciò ha suscitato l’attenzione di molti spettatori. “Quando si avvicinano e capiscono che il quadro e’ interamente realizzato con i rifiuti, rimangono a bocca aperta e io sono lì a spiegare loro che il mare e’pieno di questa plastica”.

Scritto e pubblicato da Rossella Bertanza 2^B

“GGG”

Il Grande Gigante Gentile dello scrittore Roald Dahal? Ma nooooo!

E’ l’Associazione Genitori di Toscolano-Maderno che con questo bellissimo acronimo si presenta come l’Associazione dei Giovani Genitori Gioiosi. L’idea è nata da un gruppo di mamme impegnate a fianco delle istituzioni per realizzare progetti educativi.

Per esempio sabato 7 settembre l’Associazione ha organizzato al parco Bernini l’iniziativa “Piantiamo un albero” con giochi e intrattenimenti per i bambini.

Nella limonaia del parco sono stati piantati tre alberi di agrumi gentilmente donati dal sig. Fabio Gandossi di Gargnano e piantati con la terra offerta dall’Azienda Agricola Chimini di Andrea ed Elena.

Questa bella iniziativa è legata all’appello del regista e scrittore cileno Alejandro Jodorowsky che ha lanciato dalla sua pagina Facebook: «Per equilibrare la tragedia amazzonica propongo un atto mondiale psicomagico. Che il 7 settembre (il 7 è il numero più attivo e settembre porta il “se” della semina) ogni essere umano pianti un albero, in qualsiasi località gli sia possibile».

Gli incendi non riguardano solo l’Amazzonia o la Siberia, ma anche l’Italia e tantissimi altri Stati nel mondo.
La deforestazione è un crimine e l’atto più semplice e immediato di ribellione è piantare nuovi alberi!

Verso la fine di settembre una mamma brasiliana rappresentante dell’Associazione ha incontrato gli alunni della classe 3^D, invitata dalla prof.ssa Crescini per un confronto sulla foresta amazzonica e ciò che purtroppo le sta accadendo.

Scritto e pubblicato da Daniela Ferrari e Margherita Offer, classe 2^A

IL NOSTRO FRIDAY FOR FUTURE

La nostra scuola venerdì 27 settembre ha aderito al terzo sciopero per il clima indetto da Greta Thunberg, ma trasformando le classiche lezioni in attività di gruppo per confrontarci e riflettere insieme.

In tutte le classi abbiamo letto e commentato diversi articoli.

La professoressa Pellegrini ha diviso la nostra classe 3°B in gruppi, ognuno da circa quattro alunni.

Ad ogni gruppo ha fornito pagine di giornali e fotocopie (curiosità su Greta Thumberg e i suoi discorsi più importanti)  riguardo al cambiamento climatico del nostro pianeta, da cui dovevamo ricavare slogan da riportare su dei cartelloni.

Ognuno si è cimentato con passione nel lavoro e tutti i gruppi hanno scritto sui cartelloni informazioni interessanti.

Nella classe 1°A ci siamo confrontati sui problemi che riguardano l’ambiente e abbiamo guardato dei video su come contribuire a tenere pulito il mondo imparando anche molte parole nuove.

È stato molto bello passare la giornata collaborando tutti insieme per esprimere le nostre opinioni e svolgere un’ attività diversa dal solito.

classe 3°B
classe 2°B
classe 2°A
i cartelloni realizzati esposti all’esterno della scuola
lo stesso giorno Brescia era piena di studenti che avevano aderito allo sciopero.
seguiamo l’esempio di Greta

Scritto e pubblicato da Evelien Orsi e Maria Farina 3°B,

Cesare Capelli 1°A

IL PLOGGING

E’ la pratica inventata dal podista svedese Erik Ahlstrom che unisce alla corsa a piedi o in bicicletta l’attenzione verso l’ambiente. Il plogging quindi è una variante dello jogging. Il termine è nato dalla combinazione di due parole: “plocka upp” che in svedese vuol dire raccogliere e “jogging”.

L’attività è nata perché Ahlström, correndo, si chiedeva come mai le strade e la natura fossero piene di cianfrusaglie, di rifiuti, che sarebbero potuti rimanere lì per settimane, senza che nessuno li  raccogliesse. Così ha iniziato a farlo.

Fare ciò lo faceva sentire bene e lentamente altre persone lo hanno imitato    creando appuntamenti per correre e raccogliere insieme.

Con questo sport si corre, si conosce gente nuova e allo stesso tempo si aiuta il pianeta a restare più pulito.

E’ la pratica inventata dal podista svedese Erik Ahlstrom che unisce alla corsa a piedi o in bicicletta l’attenzione verso l’ambiente. Il plogging quindi è una variante dello jogging. Il termine è nato dalla combinazione di due parole: “plocka upp” che in svedese vuol dire raccogliere e “jogging”.

L’attività è nata perché Ahlström, correndo, si chiedeva come mai le strade e la natura fossero piene di cianfrusaglie, di rifiuti, che sarebbero potuti rimanere lì per settimane, senza che nessuno li  raccogliesse. Così ha iniziato a farlo. Fare ciò lo faceva sentire bene e lentamente altre persone lo hanno imitato    creando appuntamenti per correre e raccogliere insieme.

Cosa c’è di più bello di divertirsi aiutando il pianeta!

Scritto e pubblicato da Rivetta Giorgia, Tashi Aurora 2^B e Teusdea Alessia

1 A