4 NOVEMBRE 2020

Mercoledì 4 novembre ci siamo recati a Maderno presso il monumento ai caduti della Grande Guerra per partecipare alla celebrazione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. A rappresentare la Scuola Media e la Scuola Primaria eravamo in pochi alunni accompagnati dai nostri insegnanti, per evitare assembramenti. Siamo partiti da scuola verso le 9:00 e ci siamo riuniti insieme alle autorità e a una piccola rappresentanza della popolazione.

IL Generale ha accolto tutti i presenti dando la parola prima al Sindaco, poi ai bambini delle elementari e infine a noi. Il nostro intervento è consistito nella recitazione di alcune poesie e alcuni testi dedicati alla patria, alla pace e all’impegno di tutti nel collaborare insieme, per rendere la società più rispettosa e giusta. L’ordine che abbiamo dato ai nostri testi non è stato casuale: abbiamo aperto il discorso con le parole di Giuseppe Ungaretti tratte dalla poesia ”Italia”, per sottolineare l’importanza di sentirci uniti in una terra che è nata dal sacrificio di tanti patrioti, poi siamo passati alla poesia “Fratelli” sempre di Giuseppe Ungaretti, perché ci ha insegnato che condividere e sentirsi vicini agli altri, permette di superare le difficoltà e di trovare la forza per reagire nell’aiuto reciproco, non nella violenza. Successivamente abbiamo letto una parte dell’Enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco che ci invita a riflettere sulla realtà difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia e infine abbiamo recitato i versi della poesia di Machado che sono un’esplosione di gioia. Per concludere abbiamo deposto ai piedi del monumento, vicino alla corona d’alloro, un cartello plastificato con le scritte “4 novembre 1918 fine della Grande Guerra – 4 novembre 2020 desiderio di Pace su tutta la Terra”, la parola PAX realizzata con rami d’alloro e trecce della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, accompagnando il nostro gesto con una breve spiegazione per i presenti. 

Italia – Giuseppe Ungaretti

Sono un poeta

un grido unanime

sono un grumo di sogni

Sono un frutto

d’innumerevoli contrasti d’innesti

maturato in una serra

Ma il tuo popolo è portato

dalla stessa terra

che mi porta

Italia

E in questa uniforme

di tuo soldato

mi riposo

come fosse la culla

di mio padre.

Fratelli, G. Ungaretti

Di che reggimento siete          

fratelli?

Parola tremante

nella notte

Foglia appena nata

Nell’aria spasimante

involontaria rivolta

dell’uomo presente alla

sua fragilità

Fratelli.

Lettera Enciclica “Fratelli tutti”, Papa Francesco

La tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme. Per questo ho detto che «la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. […] Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli». Velocemente però dimentichiamo le lezioni della storia, «maestra di vita». Passata la crisi sanitaria, la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di auto-protezione egoistica. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”. Che non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare. Che non ci dimentichiamo degli anziani morti per mancanza di respiratori, in parte come effetto di sistemi sanitari smantellati anno dopo anno. Che un così grande dolore non sia inutile, che facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere e scopriamo una volta per tutte che abbiamo bisogno e siamo debitori gli uni degli altri, affinché l’umanità rinasca con tutti i volti, tutte le mani e tutte le voci, al di là delle frontiere che abbiamo creato.  

Ivo Machado

Credo nell’arcobaleno, nella calce di una vecchia casa e nella riconciliazione
delle voci dissonanti; credo nell’esaltazione della scintilla incendiaria
degli amanti; credo nella chiarezza dell’anima e dello spirito della pioggia;
credo nella causalità della luna sulle maree, nella libertà, nelle parole
Credo nei pesci, nei segreti del mare; credo nei sortilegi
di un albero, nella virtù della pace; credo nella fertilità della poesia
e nei quattro elementi; credo nell’essenza dei vulcani e dei fiumi;
credo nell’eternità delle biblioteche, nella resurrezione del Poeta
Credo negli uccelli, nei doni della terra, nella bontà del sole;
credo nell’agitazione dei girasoli all’alba; credo nei giorni
che verranno, nella musica, nelle rose, nella fecondità dei venti.
Ecco la patria che ammetto; credo in essa senza timore di invecchiare.

Sofia Morandini 3^A, Rossella Bertanza 3^B, Marco Federici 2^C, Emma Cavallaro 2^C.

MEETING SCUOLE PER LA PACE.

Quest’anno i giorni 9, 10 e 11 ottobre saremmo dovuti andare a Perugia e ad Assisi per la Marcia della Pace. Purtroppo però non siamo potuti andare a causa dell’epidemia di Coronavirus, l’epidemia che ha colpito tutto il mondo e per la quale abbiamo addirittura affrontato un lungo periodo di lockdown. Non si poteva nemmeno andare a scuola ed eravamo costretti a fare le video lezioni tutto il giorno. E’ stato davvero faticoso! Poi, con tutte le necessarie precauzioni, a settembre siamo riusciti a tornare a scuola in presenza. Nonostante ciò molte attività sono state bandite per prevenire il contagio e tra queste anche le interessanti e divertenti gite; quindi non abbiamo potuto partecipare alla marcia Perugia-Assisi. La nostra scuola però non si è lasciata abbattere così facilmente e venerdì 11 ottobre la mia classe ha partecipato al meeting scuole per la pace, rappresentando tutto l’Istituto, mentre le altre classi hanno appeso le loro catene di pace lungo il perimetro dell’Istituto.

Circa verso le 9:00 ci siamo collegati su Zoom, una piattaforma virtuale su cui è possibile incontrarsi. Per primo si è presentato Flavio Lotti, il coordinatore delle scuole per la pace. Dopo di lui si sono presentati alcuni presidi di altri istituti che, come il nostro, fanno parte delle scuole per la pace; tra questi ricordo il dirigente Paolo Sciascia che ha letto anche il messaggio del capo dipartimento, nel quale ha ringraziato per la partecipazione e ci ha aiutato a riflettere su come affrontare, superare e vincere questo nuovo modo di fare scuola. Ci hanno anche mostrato un video, di qualche anno fa, in cui Papa Francesco rispondeva alle domande di alcuni ragazzi. Dalla più semplice “Cosa sta succedendo?” è nata la canzone “È tempo”, cantata nel 2018 durante la Marcia della Pace, che anche noi abbiamo cantato l’anno scorso a scuola. Ci hanno anche mostrato un quadro di Willy Monteiro, un giovane ragazzo di Roma, ucciso recentemente durante una rissa, nella quale era intervenuto per salvare un amico. Dopo queste prime presentazioni gli organizzatori hanno cominciato a chiamare le varie scuole a turno, le quali dovevano spiegare il loro impegno concreto per la pace, non potendo partecipare alla catena umana Perugia-Assisi. Tra le scuole che abbiamo potuto ascoltare mi è piaciuto il liceo musicale che, a conclusione del suo intervento, ha mostrato un video realizzato durante il lockdown, in cui tutti i ragazzi cantano una famosissima e bellissima canzone di Michael Jackson: “Heal the World”. Mi ha emozionato molto. Mi è piaciuta anche la spiegazione presentata da due ragazze, una delle quali aveva la pelle scura. Proprio lei è stata scelta per raccontare i progetti del suo Istituto, e questo mi ha fatto capire che il colore della pelle non ci rende diversi e che tutti abbiamo le stesse capacità. Abbiamo ascoltato anche un’altra ragazza che ha spiegato con chiarezza e sicurezza cosa significhi per lei “avere cura”. Subito dopo sembrava che Flavio Lotti stesse pronunciando il nome della nostra scuola, ma è stato interrotto da un altro signore che lo ha invitato a cedere la parola ad una preside. Quando abbiamo sentito ciò, tutti noi ci siamo sconfortati molto. Eravamo delusi: era da due ore che ascoltavamo gli altri e volevamo parlare un po’ anche noi! Quando la preside ha finito di parlare mancava poco al suono della campanella di fine scuola, ma speravamo ancora di essere chiamati, almeno in quei pochi minuti… e invece no! Hanno chiamato un’altra scuola, che delusione!!!  Dopo poco siamo dovuti andare a casa. Gli interventi sono stati tutti belli e interessanti, però siamo rimasti delusi perché non ci hanno chiamati!

Costanza Pretelli 2^C

Venerdì abbiamo fatto un incontro online con il meeting “Scuole di Pace” che è legato alla Marcia della Pace Perugia Assisi. La nostra scuola media Gabriele di Pietro ha preso parte ai due precedenti meeting, durante i quali si è discusso di diritti umani, di uguaglianza e di fratellanza e nel 2018 ha partecipato anche alla Marcia della Pace. Venerdì 9 la mia classe 2C, con altre 123 scuole, era in collegamento con Perugia, da dove Flavio Lotti, organizzatore della manifestazione, coordinava il meeting di quest’anno, che a causa della pandemia si è fatto on line. L’incontro è iniziato guardando un filmato sulla lettera “Laudato sii “ di papa Francesco che invitava a difendere la nostra casa comune cioè la Terra. I ragazzi hanno domandato al Papa: ”Cosa sta succedendo?” Da questo quesito è nato un nuovo progetto che ha portato alla realizzazione del brano “E’ tempo”, l’inno della marcia 2018. La parte più interessante per me è stato l’intervento del Viceministro dell’Istruzione che ha affermato: ”Noi abbiamo tutto quello che vogliamo, ma non quello di cui abbiamo bisogno”. Questa frase mi ha fatto riflettere, perché noi ragazzi possiamo avere veramente tutto quello che vogliamo, ma abbiamo bisogno di essere ascoltati e rispettati, abbiamo bisogno di ascoltare gli altri e di prenderci cura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di vivere tutti con gli stessi diritti. Durante l’emergenza si sono attivate le lezioni online e questo ha dato a noi studenti la percezione di cosa significhi essere comunità. E’ stato divertente ascoltare i progetti delle altre scuole e vedere ciò che sono riusciti a fare durante i mesi di chiusura. In particolare mi è piaciuto il video preparato dal Liceo Musicale di Parma. Durante il lockdown i ragazzi si sono filmati mentre suonavano e cantavano la canzone Heal the World “ di Michael Jackson: sono stati veramente bravi! La difficile situazione di quest’anno non ha fermato la manifestazione e, grazie alle proposte di Flavio Lotti, la pace è diventata il simbolo anche del nostro Paese. Il Covid ha messo in pericolo il futuro dei giovani, ma con i giusti comportamenti possiamo vincere questa battaglia.  Anche l’attività che abbiamo organizzato noi a scuola è stata molto bella. Abbiamo preparato delle trecce e catene con materiali e colori diversi e le abbiamo unite e legate alla recinzione della nostra scuola, per permettere domenica 11 ottobre anche a tutti i cittadini di Toscolano Maderno di aggiungere frasi, disegni e simboli di Pace per intrecciare insieme a noi un tessuto di Pace.  

Emma Cavallaro 2^C

Attraverso le immagini ripercorretela con noi.

La classe 2^C

UN INCONTRO MOLTO GRADITO.

Il giorno 24 settembre 2020, mentre seguivo la lezione di italiano, mi è accaduto qualcosa di inaspettato. La prof.ssa Marchetti è entrata in classe e mi ha comunicato che, alla fine della ricreazione, mi sarei dovuta recare in bidelleria. Ho subito pensato di aver combinato qualcosa di sbagliato o che fosse accaduto qualcosa di importante o di spiacevole a qualcuno della mia famiglia. Fortunatamente sono stata subito tranquillizzata dalla mia professoressa, che mi ha rassicurata, dicendomi che, invece, sarebbe accaduto qualcosa di molto bello. Non appena è suonata la campanella, mi sono recata nel punto di ritrovo, dove mi aspettavano altri due alunni, la professoressa Marchetti e la professoressa Turla. Insieme siamo andati nella stanza adiacente al teatro, dove ci hanno raggiunto un giornalista e il presidente della cartiera di Toscolano-Maderno con alcuni lavoratori anziani.

Mantenendo le dovute distanze di sicurezza e indossando la mascherina, è iniziato un incontro molto piacevole, durante il quale ho ascoltato le parole dette dagli insegnanti e dal presidente con grande interesse. La nostra scuola da molti anni collabora con i dirigenti della Cartiera Marchi Burgo Group, e i lavoratori anziani per la realizzazione del Concorso “Girolamo Marchi”. Questo concorso è dedicato ai ragazzi di terza, che fino a poco tempo fa partecipavano con elaborati personali o dei prodotti artistici (disegni, presentazioni informatiche, plastici); purtroppo, a causa della pandemia, l’anno scorso non è stato possibile per loro incontrarsi ed essere premiati.  Così i lavoratori anziani hanno pensato di far giungere ugualmente alla scuola il loro dono, dimostrandoci la loro continua attenzione e vicinanza: abbiamo ricevuto tredici tablet completi di cover per permetterci di fare ricerche e studiare più facilmente, parecchie risme di carta e alcuni libri di narrativa divertenti.

Mi sono sentita onorata di questo gesto e ho provato molta gratitudine nei confronti dei lavoratori della cartiera per il bellissimo regalo che ci hanno portato. Terminato l’incontro sono ritornata nella mia classe arricchita da questa esperienza e ricorderò per sempre la gioia che i nostri lavoratori ci hanno mostrato nel consegnarci il loro regalo e la soddisfazione che hanno provato nel vedere il nostro stupore.

Garavello Giorgia 3^B