Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno permesso anche quest’anno di garantire il nostro aiuto a:
– SCUOLA DES ARTES di Peppo e Adriana in Ecuador
– ADOZIONE A DISTANZA
attraverso la distribuzione dei bellissimi calendari 2021 realizzati dagli alunni della classe 2C e dedicati alla scoperta del culto popolare delle santelle.
Una sera, annoiate e immerse nei pensieri, per passare il tempo, abbiamo riflettuto sul cambiamento che avviene dentro di noi, quando muore la parte bambina per dare spazio alla parte adolescente, come quando un bruco ha paura di morire e invece si trasforma in una splendida farfalla. Così dentro di noi si muovono le emozioni, i pensieri e con essi il cambiamento del nostro corpo che da bambino accenna quello dell’adulto… Da qui è nata la nostra poesia.
Scritta e pubblicata da Morandini Sofia e Magrograssi Annalisa3^A
Mercoledì 4 novembre ci siamo recati a Maderno presso il monumento ai caduti della Grande Guerra per partecipare alla celebrazione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. A rappresentare la Scuola Media e la Scuola Primaria eravamo in pochi alunni accompagnati dai nostri insegnanti, per evitare assembramenti. Siamo partiti da scuola verso le 9:00 e ci siamo riuniti insieme alle autorità e a una piccola rappresentanza della popolazione.
IL Generale ha accolto tutti i presenti dando la parola prima al Sindaco, poi ai bambini delle elementari e infine a noi. Il nostro intervento è consistito nella recitazione di alcune poesie e alcuni testi dedicati alla patria, alla pace e all’impegno di tutti nel collaborare insieme, per rendere la società più rispettosa e giusta. L’ordine che abbiamo dato ai nostri testi non è stato casuale: abbiamo aperto il discorso con le parole di Giuseppe Ungaretti tratte dalla poesia ”Italia”, per sottolineare l’importanza di sentirci uniti in una terra che è nata dal sacrificio di tanti patrioti, poi siamo passati alla poesia “Fratelli” sempre di Giuseppe Ungaretti, perché ci ha insegnato che condividere e sentirsi vicini agli altri, permette di superare le difficoltà e di trovare la forza per reagire nell’aiuto reciproco, non nella violenza. Successivamente abbiamo letto una parte dell’Enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco che ci invita a riflettere sulla realtà difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia e infine abbiamo recitato i versi della poesia di Machado che sono un’esplosione di gioia. Per concludere abbiamo deposto ai piedi del monumento, vicino alla corona d’alloro, un cartello plastificato con le scritte “4 novembre 1918 fine della Grande Guerra – 4 novembre 2020 desiderio di Pace su tutta la Terra”, la parola PAX realizzata con rami d’alloro e trecce della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, accompagnando il nostro gesto con una breve spiegazione per i presenti.
Italia – Giuseppe Ungaretti
Sono un poeta
un grido unanime
sono un grumo di sogni
Sono un frutto
d’innumerevoli contrasti d’innesti
maturato in una serra
Ma il tuo popolo è portato
dalla stessa terra
che mi porta
Italia
E in questa uniforme
di tuo soldato
mi riposo
come fosse la culla
di mio padre.
Fratelli, G. Ungaretti
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla
sua fragilità
Fratelli.
Lettera Enciclica “Fratelli tutti”, Papa Francesco
La tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme. Per questo ho detto che «la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. […] Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli». Velocemente però dimentichiamo le lezioni della storia, «maestra di vita». Passata la crisi sanitaria, la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di auto-protezione egoistica. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”. Che non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare. Che non ci dimentichiamo degli anziani morti per mancanza di respiratori, in parte come effetto di sistemi sanitari smantellati anno dopo anno. Che un così grande dolore non sia inutile, che facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere e scopriamo una volta per tutte che abbiamo bisogno e siamo debitori gli uni degli altri, affinché l’umanità rinasca con tutti i volti, tutte le mani e tutte le voci, al di là delle frontiere che abbiamo creato.
Ivo Machado
Credo nell’arcobaleno, nella calce di una vecchia casa e nella riconciliazione delle voci dissonanti; credo nell’esaltazione della scintilla incendiaria degli amanti; credo nella chiarezza dell’anima e dello spirito della pioggia; credo nella causalità della luna sulle maree, nella libertà, nelle parole Credo nei pesci, nei segreti del mare; credo nei sortilegi di un albero, nella virtù della pace; credo nella fertilità della poesia e nei quattro elementi; credo nell’essenza dei vulcani e dei fiumi; credo nell’eternità delle biblioteche, nella resurrezione del Poeta Credo negli uccelli, nei doni della terra, nella bontà del sole; credo nell’agitazione dei girasoli all’alba; credo nei giorni che verranno, nella musica, nelle rose, nella fecondità dei venti. Ecco la patria che ammetto; credo in essa senza timore di invecchiare.
Sofia Morandini 3^A, Rossella Bertanza 3^B, Marco Federici 2^C, Emma Cavallaro 2^C.
Quest’anno i giorni 9, 10 e 11 ottobre saremmo dovuti andare a Perugia e ad Assisi per la Marcia della Pace. Purtroppo però non siamo potuti andare a causa dell’epidemia di Coronavirus, l’epidemia che ha colpito tutto il mondo e per la quale abbiamo addirittura affrontato un lungo periodo di lockdown. Non si poteva nemmeno andare a scuola ed eravamo costretti a fare le video lezioni tutto il giorno. E’ stato davvero faticoso! Poi, con tutte le necessarie precauzioni, a settembre siamo riusciti a tornare a scuola in presenza. Nonostante ciò molte attività sono state bandite per prevenire il contagio e tra queste anche le interessanti e divertenti gite; quindi non abbiamo potuto partecipare alla marcia Perugia-Assisi. La nostra scuola però non si è lasciata abbattere così facilmente e venerdì 11 ottobre la mia classe ha partecipato al meeting scuole per la pace, rappresentando tutto l’Istituto, mentre le altre classi hanno appeso le loro catene di pace lungo il perimetro dell’Istituto.
Circa verso le 9:00 ci siamo collegati su Zoom, una piattaforma virtuale su cui è possibile incontrarsi. Per primo si è presentato Flavio Lotti, il coordinatore delle scuole per la pace. Dopo di lui si sono presentati alcuni presidi di altri istituti che, come il nostro, fanno parte delle scuole per la pace; tra questi ricordo il dirigente Paolo Sciascia che ha letto anche il messaggio del capo dipartimento, nel quale ha ringraziato per la partecipazione e ci ha aiutato a riflettere su come affrontare, superare e vincere questo nuovo modo di fare scuola. Ci hanno anche mostrato un video, di qualche anno fa, in cui Papa Francesco rispondeva alle domande di alcuni ragazzi. Dalla più semplice “Cosa sta succedendo?” è nata la canzone “È tempo”, cantata nel 2018 durante la Marcia della Pace, che anche noi abbiamo cantato l’anno scorso a scuola. Ci hanno anche mostrato un quadro di Willy Monteiro, un giovane ragazzo di Roma, ucciso recentemente durante una rissa, nella quale era intervenuto per salvare un amico. Dopo queste prime presentazioni gli organizzatori hanno cominciato a chiamare le varie scuole a turno, le quali dovevano spiegare il loro impegno concreto per la pace, non potendo partecipare alla catena umana Perugia-Assisi. Tra le scuole che abbiamo potuto ascoltare mi è piaciuto il liceo musicale che, a conclusione del suo intervento, ha mostrato un video realizzato durante il lockdown, in cui tutti i ragazzi cantano una famosissima e bellissima canzone di Michael Jackson: “Heal the World”. Mi ha emozionato molto. Mi è piaciuta anche la spiegazione presentata da due ragazze, una delle quali aveva la pelle scura. Proprio lei è stata scelta per raccontare i progetti del suo Istituto, e questo mi ha fatto capire che il colore della pelle non ci rende diversi e che tutti abbiamo le stesse capacità. Abbiamo ascoltato anche un’altra ragazza che ha spiegato con chiarezza e sicurezza cosa significhi per lei “avere cura”. Subito dopo sembrava che Flavio Lotti stesse pronunciando il nome della nostra scuola, ma è stato interrotto da un altro signore che lo ha invitato a cedere la parola ad una preside. Quando abbiamo sentito ciò, tutti noi ci siamo sconfortati molto. Eravamo delusi: era da due ore che ascoltavamo gli altri e volevamo parlare un po’ anche noi! Quando la preside ha finito di parlare mancava poco al suono della campanella di fine scuola, ma speravamo ancora di essere chiamati, almeno in quei pochi minuti… e invece no! Hanno chiamato un’altra scuola, che delusione!!! Dopo poco siamo dovuti andare a casa. Gli interventi sono stati tutti belli e interessanti, però siamo rimasti delusi perché non ci hanno chiamati!
Costanza Pretelli 2^C
Venerdì abbiamo fatto un incontro online con il meeting “Scuole di Pace” che è legato alla Marcia della Pace Perugia Assisi. La nostra scuola media Gabriele di Pietro ha preso parte ai due precedenti meeting, durante i quali si è discusso di diritti umani, di uguaglianza e di fratellanza e nel 2018 ha partecipato anche alla Marcia della Pace. Venerdì 9 la mia classe 2C, con altre 123 scuole, era in collegamento con Perugia, da dove Flavio Lotti, organizzatore della manifestazione, coordinava il meeting di quest’anno, che a causa della pandemia si è fatto on line. L’incontro è iniziato guardando un filmato sulla lettera “Laudato sii “ di papa Francesco che invitava a difendere la nostra casa comune cioè la Terra. I ragazzi hanno domandato al Papa: ”Cosa sta succedendo?” Da questo quesito è nato un nuovo progetto che ha portato alla realizzazione del brano “E’ tempo”, l’inno della marcia 2018. La parte più interessante per me è stato l’intervento del Viceministro dell’Istruzione che ha affermato: ”Noi abbiamo tutto quello che vogliamo, ma non quello di cui abbiamo bisogno”. Questa frase mi ha fatto riflettere, perché noi ragazzi possiamo avere veramente tutto quello che vogliamo, ma abbiamo bisogno di essere ascoltati e rispettati, abbiamo bisogno di ascoltare gli altri e di prenderci cura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di vivere tutti con gli stessi diritti. Durante l’emergenza si sono attivate le lezioni online e questo ha dato a noi studenti la percezione di cosa significhi essere comunità. E’ stato divertente ascoltare i progetti delle altre scuole e vedere ciò che sono riusciti a fare durante i mesi di chiusura. In particolare mi è piaciuto il video preparato dal Liceo Musicale di Parma. Durante il lockdown i ragazzi si sono filmati mentre suonavano e cantavano la canzone Heal the World “ di Michael Jackson: sono stati veramente bravi! La difficile situazione di quest’anno non ha fermato la manifestazione e, grazie alle proposte di Flavio Lotti, la pace è diventata il simbolo anche del nostro Paese. Il Covid ha messo in pericolo il futuro dei giovani, ma con i giusti comportamenti possiamo vincere questa battaglia. Anche l’attività che abbiamo organizzato noi a scuola è stata molto bella. Abbiamo preparato delle trecce e catene con materiali e colori diversi e le abbiamo unite e legate alla recinzione della nostra scuola, per permettere domenica 11 ottobre anche a tutti i cittadini di Toscolano Maderno di aggiungere frasi, disegni e simboli di Pace per intrecciare insieme a noi un tessuto di Pace.
Il giorno 24 settembre 2020, mentre seguivo la lezione di italiano, mi è accaduto qualcosa di inaspettato. La prof.ssa Marchetti è entrata in classe e mi ha comunicato che, alla fine della ricreazione, mi sarei dovuta recare in bidelleria. Ho subito pensato di aver combinato qualcosa di sbagliato o che fosse accaduto qualcosa di importante o di spiacevole a qualcuno della mia famiglia. Fortunatamente sono stata subito tranquillizzata dalla mia professoressa, che mi ha rassicurata, dicendomi che, invece, sarebbe accaduto qualcosa di molto bello. Non appena è suonata la campanella, mi sono recata nel punto di ritrovo, dove mi aspettavano altri due alunni, la professoressa Marchetti e la professoressa Turla. Insieme siamo andati nella stanza adiacente al teatro, dove ci hanno raggiunto un giornalista e il presidente della cartiera di Toscolano-Maderno con alcuni lavoratori anziani.
Mantenendo le dovute distanze di sicurezza e indossando la mascherina, è iniziato un incontro molto piacevole, durante il quale ho ascoltato le parole dette dagli insegnanti e dal presidente con grande interesse. La nostra scuola da molti anni collabora con i dirigenti della Cartiera Marchi Burgo Group, e i lavoratori anziani per la realizzazione del Concorso “Girolamo Marchi”. Questo concorso è dedicato ai ragazzi di terza, che fino a poco tempo fa partecipavano con elaborati personali o dei prodotti artistici (disegni, presentazioni informatiche, plastici); purtroppo, a causa della pandemia, l’anno scorso non è stato possibile per loro incontrarsi ed essere premiati. Così i lavoratori anziani hanno pensato di far giungere ugualmente alla scuola il loro dono, dimostrandoci la loro continua attenzione e vicinanza: abbiamo ricevuto tredici tablet completi di cover per permetterci di fare ricerche e studiare più facilmente, parecchie risme di carta e alcuni libri di narrativa divertenti.
Mi sono sentita onorata di questo gesto e ho provato molta gratitudine nei confronti dei lavoratori della cartiera per il bellissimo regalo che ci hanno portato. Terminato l’incontro sono ritornata nella mia classe arricchita da questa esperienza e ricorderò per sempre la gioia che i nostri lavoratori ci hanno mostrato nel consegnarci il loro regalo e la soddisfazione che hanno provato nel vedere il nostro stupore.
Il 9,10,11 ottobre a Perugia si svolgeranno 3 giorni dedicati ai temi della Pace.
La nostra scuola , che fa parte da alcuni anni della Rete Nazionale Scuole per la Pace, ha voluto aderire a queste giornate, poiché in questo 2020 vi sono ricorrenze importanti da non dimenticare:
• 5 anni dall’approvazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dalla diffusione della lettera di Papa Francesco” Laudato si’”,
• 25 anni dalla Conferenza Mondiale sulle Donne e dall’adozione della Dichiarazione e del Programma d’Azione di Pechino,
• 75 anni dalla costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, dal lancio della prima bomba nucleare sulle città di Hiroshima e Nagasaki e dalla fine della seconda guerra mondiale.
Grazie al generoso sostegno della nostra Amministrazione Comunale, una rappresentanza di 30 alunni ha partecipato alle due precedenti edizioni del Meeting delle Scuole di Pace: quella del 2018 è stata memorabile perché si è conclusa con la Marcia della Pace Perugia -Assisi.
Purtroppo, quest’anno, le norme anticovid ci impediscono di essere presenti ai due giorni di incontri denominati Time for Peace, time to care ( Tempo per la pace, tempo per aver cura), ma non possono fermare il nostro impegno per la pace. Perché la pace non può aspettare. Perciò abbiamo deciso di aderire “A DISTANZA” alla
CATENA UMANA PER LA PACE E LA FRATERNITÀ DA PERUGIA AD ASSISI
Il 9 ottobre, mentre una classe sarà in collegamento streaming con il meeting delle Scuole di Pace, le altre approfondiranno tematiche legate all’Educazione alla Cittadinanza attiva. Il 10 ottobre noi alunni prepareremo una lunga catena fatta con materiale di recupero che esporremo all’esterno per dare visibilità al nostro impegno.
Domenica 11 ottobre, tutti coloro che hanno a cuore la Pace potranno legare alla nostra rete di recinzione, altri “fili”, messaggi e simboli di pace, per trasformarla in un tessuto di fratellanza, come ci invita a fare Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace, organizzatore della Marcia Perugia/Assisi e presidente dell’Ente Nazionale Scuole di Pace.
“Perché un filo? Il filo simboleggerà il nostro impegno a ricostruire il tessuto lacerato della società, a ricostruire una comunità nuova della cura e della fraternità. Ciascuno di noi è un filo. E ogni filo è importante. Per questo è necessaria la partecipazione di tutti. Se manca un filo, se un filo si rompe, ne soffrirà l’intero tessuto. Il gesto che faremo di riannodare il nostro filo a quello degli altri significherà la nostra volontà di tessere nuovi rapporti umani basati non più sull’individualismo e la competizione selvaggia ma sulla cura reciproca e sulla cura della casa comune. Il tessuto che vogliamo ricucire, ricostruire e ricamare è anche il tessuto valoriale di cui oggi sentiamo la grande mancanza. Ogni persona occuperà un metro di strada. E ciascuno dedicherà il suo metro a un valore da difendere e diffondere.”
Le nostre prime catene della PaceIl volantino dell’evento
Primo Meeting delle Scuole di Pace
Alcune foto della nostra partecipazione alla Marcia della Pace 2018
Buongiorno ragazzi, il BLOG della nostra scuola sta per ripartire, siete pronti? Preparate carta, penna e mascherina in attesa di poterci incontrare e stendere insieme tanti articoli interessanti. Nel frattempo vi raccontiamo due iniziative che sono state realizzate durante l’estate da alcuni vostri compagni ed ex alunni della nostra scuola, con la guida di bravissimi operatori del Progetto LegamiLeali.
Cosa è il Progetto LegamiLeali?
E’ il Progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo e avviato nel 2018 in ventidue comuni del Garda Bresciano, per costruire insieme “la legalità” e cioè promuovere azioni di cittadinanza attiva e di rispetto del bene comune. Nella nostra scuola, per esempio, l’anno scorso è nato il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze con lo scopo di condividere idee e proporre progetti al Consiglio Comunale degli adulti, per prenderci cura sempre di più sia dell’ambiente in cui viviamo, sia della nostra comunità.
Legami Leali lavora rigenerando spazi comuni (pulizia di parchi, spiagge, strade), beni confiscati, e realizzando laboratori legati all’arte, alla cultura, all’ambiente, al sociale e alla ricerca scientifica.
Proprio nei mesi di luglio e agosto nel bel palazzo Benamati si sono tenuti dei laboratori tematici, durante i quali i ragazzi hanno imparato a progettare insieme per trasformare un’idea in realtà, a prendersi cura del territorio e a creare adesivi e magliette personalizzate con la stampa digitale.
Verso la fine di luglio alcuni alunni delle classi 1^B, 2^A e 2^B hanno collaborato con Elisa e Gio, operatori di LegamiLeali, per la realizzazione di un breve video (continuazione di quello montato durante il lockdown con i contributi audiovisivi di molti alunni). Le riprese sono state effettuate all’oratorio di Maderno, grazie all’ospitalità di don Daniel, lungo le vie del paese e al lago.
L’esperienza è stata divertente, ma allo stesso tempo ha permesso ai ragazzi di riflettere sulle difficoltà incontrate a causa della pandemia e sull’importanza di alcuni valori come la libertà, la famiglia, l’amicizia.
IL RIENTRO A SCUOLA
Tornando a scuola quest’anno sarà ancora molto importante essere prudenti, perché il Covid-19 purtroppo non è scomparso; dovremo continuare a rispettare le distanze di sicurezza, a indossare la mascherina e a disinfettare continuamente le mani. Però saremo nuovamente insieme e insieme porteremo avanti questa battaglia, rispettando tutte le regole che verranno richieste. Nessuno di noi infatti ha dimenticato l’isolamento che ci ha tenuto lontani dai cari e dagli amici; tutti speriamo che questa emergenza finisca il prima possibile e torni finalmente la normalità.
Così scriveva un compagno prima della conclusione dell’anno scolastico:
Dal ventisei febbraio, dopo le vacanze di Carnevale, l’infezione da Corona virus ha causato la chiusura della scuola per due settimane; inizialmente non credevo che la cosa peggiorasse in una vera e propria epidemia, quindi mi sentivo “in vacanza”. Trascorrevo le mie giornate con gli amici e facendo delle gite sul lago con mia mamma e mio fratello. Finite le due settimane, purtroppo la situazione è peggiorata e dall’undici marzo tutti siamo stati costretti al lockdown. Personalmente non conoscevo il significato esatto di questo termine e solo col passare dei giorni capivo quanto fosse grave e tragico ciò che stava succedendo, ed ero spaventato. Essendo la scuola chiusa e non avendo certezze su quando sarebbe stata riaperta, abbiamo iniziato la didattica a distanza: in un primo momento avevo delle difficoltà a capire come funzionasse, come accendere e spegnere il microfono e la telecamera; anche i professori incontravano alcuni ostacoli e semplici argomenti mi sembravano difficilissimi in quanto mancava la cosa più importante: il contatto diretto con i miei compagni e gli insegnanti. Piano piano però mi sono abituato e il tutto è diventato più semplice e più chiaro, tanto da riuscire ad affrontare pure le interrogazioni e le verifiche. Ora mancano due settimane alla fine dell’anno scolastico e sinceramente mi sento molto meglio, anche se un po’ stanco perché questo modo di fare scuola è impegnativo e per quanto sia stato comunque valido, non sostituisce il tempo e il modo in cui stiamo in classe. Spero tanto che a settembre, seppure con mille precauzioni, ci facciano tornare sui banchi di scuola.
(P.G.)
ALCUNE SEMPLICI REGOLE
1 Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore …) parlane subito con i genitori e non venire a scuola.
2 Quando sei vicino ad altre persone indossa la mascherina per proteggere naso e bocca.
3. Procurati una borsa resistente con l’etichetta del tuo nome, che lascerai fuori dall’aula, per riporvi la giacca e altri effetti personali.
4. Segui le indicazioni degli insegnanti e rispetta le regole.
5. Mantieni sempre la distanza di un metro, ed evita il contatto fisico con i compagni.
6. Disinfetta frequentemente le mani e non toccarti il viso.
7. Vai in bagno solo se è davvero necessario, senza creare assembramenti.
8. Cerca di non dimenticare il tuo materiale scolastico perché in classe non lo si può condividere.
9. Se ti senti male a scuola verrai accompagnato in un’aula apposita, dove aspetterai con la bidella l’arrivo dei tuoi genitori.
TORNIAMO A SCUOLA PIU’ CONSAPEVOLI E RESPONSABILI. INSIEME POSSIAMO PROTEGGERCI TUTTI !
Gli alunni della 1C augurano una serena estate a tutti i compagni e ai loro familiari, pubblicando alcune filastrocche e “creazioni artistiche” che hanno realizzato giocando con un famoso personaggio dell’Odissea.
BUONA ESTATE!!!
Nella terra dei ciclopi
ci sono tutti i lavori più noti,
c’è Ciclope Gelsomino
il lavandaio mattutino,
poi c’è Ciclope Sognatore
che dorme a tutte le ore.
C’è Ciclope Edottina
bibliotecaria precisina,
Ciclope Sartamè è ambiziosa
e pure molto vanitosa.
Ciclope Testadura
è irremovibile e ha sempre paura.
C’è ciclope Pescatore
che è un gran lavoratore.
C’è ciclope Sindaco
che è vestito sempre di indaco.
Questa è la terra dei ciclopi
dove tutti sono noti.
Emma
Il ciclope è rumoroso
e di uomini è goloso.
È schifoso, e assai puzzoso,
soprattutto col caldo afoso.
Il ciclope ha il capello nero,
come le pietre in un cimitero
dove va a cercare alcune prede
di cui mangia tutto, anche il piede!
Lui ti ingoia in un sol boccone
e come un topo finirai nel suo pancione.
Solo le sue pecorelle gli stanno a cuore
e ferito nell’occhio prova molto dolore.
La vendetta è il suo forte
ed è felice di prenderti a botte!
Se sentite il suo odore
svenite subito dal terrore.
Lui non è per niente astuto
e nella trappola di “Nessuno’ è caduto.
Non teme gli dei, non ha paura
e tutti minaccia con voce dura.
“Non venite nella mia radura
O la strada del ritorno sarà assai dura”.
Perché suo padre, questo è il nome,
è il grande dio Poseidone.
Noemi
Io sono il ciclope
e ti mangio con un fico
di mangiarti non ho paura
tanto sono su un’altura.
l’altro giorno ti ho cercato
e alla fine ti ho trovato. (Nico)
Il mio ciclope è assai gigante
e non è per niente rilassante.
Vuole bene solo alle sue pecorelle
Che lui cura come sorelle
Io sono il ciclope Martina
e non vi mangio solamente la mattina.
Mangio tanto, sono grande e grosso
ed è per questo che sono un colosso.
Mangio ad ogni ora del giorno e della notte
e le persone neanche le ho cotte.
Odisseo, con l’inganno mi ha accecato,
e a questo dolore non ero abituato. (Martina)
Io son Polifemo Odisseo mi ha accecato
Per questo di vendetta sono assetato.
Con le mie bestie lui se ne è andato
E di insultarmi non ha esitato.
Ma quando Odisseo io troverò
A mangiarmelo non aspetterò.
Alessandro G.
Alessandro G
Io sono il ciclope Matteo
E sono così forte da
Vincere ogni trofeo – Matteo
Io sono il ciclope Caterina
E ti mangio birichina,
sono la più piccola dei ciclopi
e mi cibo anche di topi,
Polifemo ha gridato ma io l’ho abbandonato – Caterina
“Nel corso dell’emergenza che stiamo vivendo, un messaggio positivo e di forte impatto è stato rappresentato dalla grande quantità di proposte pervenute dal mondo della scuola rispetto alle imminenti commemorazioni del 23 maggio e del 19 luglio, giorni delle stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti delle proprie scorte. Delle date, queste, che coniugano memoria e impegno e che per molti studenti e studentesse coincidono con una nuova tappa del percorso di crescita civica da loro intrapreso, una ricorrenza in cui il bilancio di un anno vissuto coincide con il rinnovamento di una motivazione, di una “tensione morale”.
Il mio balcone è una piazza Vista l’impossibilità di organizzare cortei e raduni, gli studenti e i cittadini sono invitati ad affacciarsi dai balconi di casa appendendo un lenzuolo bianco, striscioni o cantando l’Inno d’Italia, facendo sentire la presenza e l’unità in varie forme, esprimendo un pensiero di gratitudine a chi, nella lotta alla mafia, o nella dura battaglia contro la pandemia, ha fatto la propria parte. Lo slogan sarà “il mio balcone è una piazza”. (da Tuttoscuola)”
La nostra Scuola ha aderito alla iniziativa “Il mio balcone è una piazza” in questo modo semplice, per dire “ci siamo anche noi”, perché anche un semplice gesto può fare la differenza.
Non ci sono i nomi dei ragazzi e degli adulti che hanno mandato la foto, perché siamo tutti un unico pensiero volto alla legalità,
perché siamo tutti: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Mordillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare” (G: Falcone)
Pubblichiamo la lettera ricevuta dal Presidente della Fondazione “G.B. Bianchi” dedicata a tutti i ragazzi che si sono impegnati per far sentire la propria vicinanza ai nonni e agli operatori della struttura.