Giovedì 27 aprile noi ragazzi delle seconde siamo partiti alla volta di Tignale.
La meta del nostro viaggio non era lontana e forse a qualcuno può sembrare strano parlare di gita, dovendo arrivare solo a così pochi chilometri di distanza, ma noi non stavamo nella pelle, perché finalmente potevamo partecipare alla prima nostra vera uscita, dopo la fine della pandemia.
Il viaggio è stato piacevole per i canti e la vista del lago, ma non per la misura dei sedili dell’autobus, nei quali molti di noi non riuscivano quasi ad entrare (sedili per i bambini delle elementari). Le tappe del percorso sono state due: l’Eremo di Montecastello e le postazioni della Grande Guerra. Al nostro arrivo ci attendeva una bella camminata in salita per raggiungere il Santuario della Madonna di Montecastello che tutti abbiamo affrontato con determinazione (anche se, in verità, ogni tanto qualcuno ha avuto bisogno di una piccola pausa) e una volta arrivati abbiamo ammirato un paesaggio straordinario e scoperto la storia del brigante Zanzanù.
Ecco alcune curiosità su di lui:
– il suo vero nome era Giovanni Beatrice
– il nome Zuanne Zanon diventa Zanzanù
– veniva da una famiglia dedita alla mercatura, ma anche al contrabbando di grani
– si era sposato con una donna di Fornico
– la sua famiglia possedeva un fondaco a Riva e una bottega di chiodi e granaglie a Gargnano
– si era scontrato con la famiglia Sette di Vigole
– viene bandito da tutti i territori della Repubblica
– diventa un bandito famoso, un vero e proprio fuorilegge
– sulle sue orme si mettono numerosi cacciatori di taglie
– muore il 17 agosto 1617 sui monti di Tignale
Nel Santuario abbiamo ammirato il dipinto del pittore Andrea Bertanza, commissionato dai notabili di Tignale per ringraziare la Madonna di averli liberati dalle angherie del bandito Zanzanù. L’opera racconta l’inseguimento e poi la cattura del brigante, attraverso diverse scene, che si susseguono tra loro in perfetta armonia.
Lasciato il Santuario, abbiamo percorso la strada che conduce alla croce, lungo la quale abbiamo potuto vedere alcune postazioni utilizzate durante la prima Guerra Mondiale.
Prima di fare ritorno al pullman abbiamo pranzato tutti insieme, trascorrendo un piacevole momento di riposo tra risate e foto ricordo.
Sabato mattina del 25 marzo durante due ore di scuola, con la mia classe ho assistito a uno spettacolo teatrale proposto nel nostro Istituto dall’Amministrazione Comunale. Lo spettacolo narrava la vita di Emanuela Loi, una vittima della mafia. Emanuela Loi era una giovane che dopo la laurea non vedeva l’ora di salire in cattedra per fare la maestra. Nel frattempo, pero’ la sorella le aveva proposto di affrontare con lei un concorso per entrare in polizia, così le due sorelle si recarono a Roma e ambedue lo superarono. Emanuela a pieni voti. Stava iniziando per lei una nuova esperienza di vita. Presto venne mandata a Palermo per far parte della scorta di Paolo Borsellino. Emanuela era consapevole che in ogni momento correva il rischio di morire. Poco tempo prima, infatti, la mafia aveva ucciso il giudice Falcone e la sua scorta. Emanuela si sentiva ogni giorno sempre piu’ in pericolo, ma voleva continuare il suo lavoro, la sua missione. Dubbi, incertezze, paure, la tormentavano quotidianamente, ma il suo carattere determinato e soprattutto la consapevolezza di compiere bene il suo dovere la spingevano a proseguire il suo lavoro. Mentre vedevo lo spettacolo mi sono chiesto cosa avrei fatto io al suo posto. Subito ho pensato che forse, appena mi fossi reso conto del grande rischio avrei abbandonato il lavoro. Tuttavia riflettendo meglio ho pensato che probabilmente Emanuela e’ giunta ad avere tanto coraggio e determinazione perche’ entrando nella polizia si era resa conto che davvero la sua sarebbe stata una missione importante.
Saverio Pretelli 2^B
Quello che mi ha colpito ed emozionato di più sono stati la determinazione, il coraggio e i grandi valori che hanno spinto Emanuela a scegliere questo lavoro, come quello di aiutare le persone più deboli e minacciate per creare un mondo migliore, decidendo di rischiare anche la vita e di stare lontano dalla famiglia che molte volte può supportarti nelle difficoltà. Quello però per cui ho provato tristezza è che la morte di Emanuela rappresenta un po’ di speranza che è andata via con lei di combattere la mafia per costruire un mondo più giusto per le persone per bene come lei.
Arianna Ziliani 2^B
Scritto e pubblicato da Elisa Parmigiani, Emily Shkullaku, Saverio Pretelli e Arianna Ziliani 2^B
Nel mese di dicembre la professoressa Turla ci ha proposto un’iniziativa che si sarebbe conclusa a marzo con una sfida tra le classi seconde. Ci ha spiegato che ognuno di noi avrebbe dovuto leggere almeno due libri, tra quelli proposti, entro il diciotto marzo. Inizialmente la cosa non mi è sembrata interessante, perché fino a quel momento non ero mai stata appassionata alla lettura. La motivazione principale per la quale ho letto con attenzione i libri è stata quella di voler vincere la sfida. E’ stata anche un’occasione per mettermi alla prova, ma soprattutto per metterci alla prova, io e la classe, perché siamo stati molto uniti e abbiamo lavorato in squadra. Personalmente all’inizio non credevo che potessimo vincere, anche perché pensavo che nell’altra classe seconda ci fossero lettori più forti e più persone disposte ad impegnarsi, ma alla fine abbiamo avuto la soddisfazione di vincere. Per me non è stato difficile conciliare la lettura con gli impegni extra scolastici o lo studio; solitamente dedicavo tempo alla lettura quasi tutti i giorni e riuscivo a leggere dieci o più pagine alla volta. Io non ho preso appunti leggendo i libri, semplicemente perché mi godevo la storia e allo stesso momento riuscivo a ricordare tutte le informazioni principali. Pochi giorni prima della gara ero un po’ in ansia, perché avevo da finire un libro in poco tempo… però, alla fine, ce l’ho fatta e sono riuscita a rispondere anch’io ad alcune domande. Durante la gara sono stata davanti al computer a cliccare i vari link che inviava Eros Miari tramite “Meet”. Eros Miari è stato il conduttore del campionato ed è stato lui a inventare tutte le domande sui libri. E’ stato molto bravo ad organizzare l’attività e ci ha anche aiutati in alcune situazioni di difficoltà: per esempio togliendo le domande dei libri che nessuno di noi aveva letto. Devo ammettere che ognuno è stato collaborativo e importante, chi più e chi meno, ma tutti si sono impegnati per far raggiungere alla classe questo piccolo-grande obbiettivo. La classe è stata molto tranquilla e calma e abbiamo lavorato molto sul gioco di squadra. Questa fantastica esperienza mi ha insegnato a lavorare in gruppo, ma soprattutto mi ha coinvolto nella lettura. Concluso il campionato ho iniziato a comprare libri che sto leggendo in poco tempo.
Elisa Parmigiani 2^B
Il campionato di lettura che ha coinvolto le classi seconde quest’anno ci è stato proposto dalla professoressa Turla e da Michele il bibliotecario, che ce l’hanno presentata come un’attività divertente, competitiva e diversa dal solito. Già da subito ho pensato che fosse una bella idea; perchè oltre al fatto di vincere, l’obiettivo di questo campionato era quello di arricchire il nostro lessico leggendo e magari di scoprire la passione per la lettura, che non sapevamo di avere. Non è stato complicato leggere, perché ho sempre trovato il tempo di sfogliare qualche pagina quotidianamente, confidando nel pensiero che avremmo potuto avere l’occasione di vincere. Per paura di dimenticare informazioni importanti, come il nome dei personaggi e i loro ruoli, mi sono appuntata tutto su un blocco di fogli, dedicando ogni pagina a un libro diverso. Man mano che il giorno della gara si avvicinava, la tensione saliva: alcuni non avevano neanche finito il primo libro; ma proprio mentre pensavamo di avere già perso in partenza, sfortunatamente o fortunatamente la gara è stata rimandata a due settimane dopo. Grazie al posticipo del campionato, la maggior parte della classe ha iniziato o continuato a impegnarsi seriamente: tutti collaboravamo e ci mettevamo d’accordo. Qualche giorno prima della gara, alcuni compagni ci avevano comunicato che non sarebbero stati presenti e questo abbassò la nostra possibilità di vincere e ci scoraggiò un po’. Il della gara arrivò. Eros Miari ha gestito l’attività proiettando alla LIM le domande, che erano state organizzate sotto forma di gioco. Miari è stato molto coinvolgente: ci incitava e incoraggiava a rispondere senza esitazione. Ci siamo comportati molto bene durante la gara: ci siamo aiutati, confrontati e complimentati a vicenda; in alcuni momenti c’è stata una tensione fantastica, soprattutto quando succedeva che qualcuno rispondesse a una domanda all’ultimo secondo e pure in modo esatto. Quando Eros Miari ci ha comunicato che avevamo vinto, è scoppiato un boato di gioia e urla di felicità; e pensare che mi aspettavo di perdere! Da questa favolosa esperienza ho ricavato questi insegnamenti: collaborare con gli altri è importante e quando ci si impegna si può raggiungere l’obiettivo; non è mai troppo tardi per cambiare in meglio le cose.
Emily Shkullaku 2^B
Scritto e pubblicato da Elisa Parmigiani, Emily Shkullaku, Saverio Pretelli e Arianna Ziliani 2^B
Lunedì 3 aprile 2023 io e la mia classe, la 3^C della scuola secondaria di primo grado di Toscolano Maderno, abbiamo portato in scena nell’auditorium della scuola lo spettacolo teatrale intitolato “Il diario misterioso”. Abbiamo recitato due volte: la mattina per i nostri compagni delle altre classi terze e il pomeriggio per i nostri genitori. E’ stato bello veder partecipare anche la sindaca, Don Daniel, il bibliotecario, la Dirigente e le figlie di Elsa Pelizzari.
Il nostro spettacolo raccontava appunto la storia di Elsa Pelizzari, una staffetta partigiana di Gazzane, frazione di Roè Volciano, che si è battuta in nome della libertà e della giustizia sociale, durante il periodo storico della Resistenza. Lei ha collaborato con il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) per la liberazione. Elsa ha operato nella nostra zona. Ha avuto un grande coraggio, ha rischiato la sua vita per provare a fare la cosa giusta in un mare di ingiustizie. È stata davvero un’eroina.
Questa attività del laboratorio teatrale ci ha unito ancora di più perché abbiamo collaborato tanto, riso e scherzato. Tutti ci siamo impegnati al massimo. Ognuno di noi ha interpretato il proprio ruolo al meglio, nessuno si è tirato indietro. Abbiamo fatto prove su prove, abbiamo imparato a memoria molte battute, abbiamo fatto tante prove costume. Ogni volta che finivano le ore di teatro, uscivamo dall’auditorium ancora più sicuri di noi stessi, la nostra parte stava diventando sempre più nostra, personale.
Il giorno dello spettacolo è stato il giorno più bello di tutto l’anno scolastico. Gli applausi che abbiamo ricevuto ci hanno gratificato e dimostrato che il nostro lavoro è piaciuto, quindi abbiamo lasciato un messaggio importante ed un’impronta. Tutti i nostri sforzi sono stati ripagati.
Per la realizzazione di questo bellissimo spettacolo bisogna ringraziare la professoressa Granito, che ci ha seguito nel laboratorio teatrale, Valerio Ameli, l’attore che in alcuni incontri ci ha aiutato a preparare lo spettacolo e il regista Manuel Renga che ha preparato il copione apposta per noi. Insieme non ci siamo mai arresi e conserveremo sempre il ricordo di questa meravigliosa esperienza.
E……… i nostri dietro le quinte:
Ti tengo d’ occhio!!!Momento relax 1Momento relax 2
Alcuni ragazzi il 25 aprile scorso hanno rappresentato la scuola Primaria e la scuola Secondaria di Primo Grado di Toscolano alla manifestazione per la Festa della Liberazione.
Attraverso le immagini e i testi letti in questa importante occasione, documentiamo quanto è avvenuto.
Raduno presso il municipioAlzabandiera, al suono dell’Inno d’Italia.In corteo per le strade di Maderno Tappa alla RSA ” G. B. Bianchi”.I nostri compagni delle classi 5A e 5B.Arrivo al cimitero monumentale di Maderno.
PUBBLICHIAMO IL DISCORSO CHE LA SINDACA, DELIA MARIA CASTELLINI, CI HA GENTILMENTE MANDATO.
“In questi 10 anni ho considerato un onore essere chiamata a celebrare la festa della Liberazione il 25 aprile.
Io sono nata dopo la guerra, ma l’antifascismo, gli ideali e la passione civile che lo hanno animato li ho conosciuti fin da molto giovane, nei racconti dei nonni, nelle esperienze scolastiche, nelle letture… E’ stato naturale, è stata come un’assunzione di responsabilità fare miei quei valori per i quali tanti uomini e donne avevano combattuto e avevano perso la vita.
Il 25 aprile del 1945, alla fine di un lungo periodo di dittatura e dalle rovine della guerra è nata una nuova Italia.
Un’Italia che pone i suoi fondamenti nel rispetto della dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nel principio di eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nella diffusione di una cultura di pace, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni,
Non era così nel ventennio fascista. Non c’era libertà di opinione, di espressione e di pensiero. Furono abolite le elezioni, banditi i giornali e perseguiti i partiti di opposizione. I dissidenti furono bastonati, incarcerati e costretti all’esilio o uccisi. Bisognava solamente credere al regime e alla sua propaganda, credere e obbedire agli ordini, anche a quelli di spiare, denunciare, odiare, uccidere.
Furono emanate quelle leggi razziali che permisero di discriminare, imprigionare e avviare ai campi di sterminio migliaia di ebrei.
Pagine di dolore e di vergogna che fanno parte della nostra storia e che non debbono essere dimenticate.
Il 3 aprile scorso alla nostra scuola secondaria i ragazzi della 3 media hanno ricordato, in modo molto efficace, la figura di Elsa Pelizzari, nome di battaglia “Gloria”, staffetta partigiana di Roè Volciano, scomparsa nel 1922 a 93 anni.
In un intenso spettacolo teatrale hanno ricostruito le parti più significative della vita di questa donna, una vita trascorsa prima a lottare per la libertà, poi a impegnarsi nella difesa dei più deboli e nel testimoniare la sua esperienza di lotta partigiana, soprattutto alle giovani generazioni.
Assistere allo spettacolo che parlava di Elsa è stato coinvolgente, un’esperienza impossibile da dimenticare, grazie anche alla bravura dei nostri ragazzi che hanno toccato il cuore di tutti i presenti.
Oggi l’Italia, pur con le sue tante contraddizioni, è un paese democratico e civile: è compito anche nostro contribuire a mantenerlo tale, nella consapevolezza che libertà, democrazia e dignità non ci sono state regalate, ma sono traguardi conquistati attraverso la lotta di Resistenza, nella quale tanti hanno combattuto e perso la propria vita.
E’ questo il messaggio di Elsa Pelizzari, importantissimo per i bambini e i ragazzi che sono qui oggi, ma anche per tutti noi.
Purtroppo i testimoni diretti, come Elsa, ci stanno pian piano lasciando, e questa è una perdita dolorosa e grave. Resta la loro testimonianza
Primo Levi ci ricorda” Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate, anche le nostre” .
Ricordare non è facile ma è necessario e la perdita della memoria può aprire la strada a narrazioni che offendono la realtà, pretendendo in alcuni casi di riscrivere o “aggiustare la storia”, e ciò non deve accadere, perché il 25 aprile sia davvero la festa di tutti gli italiani.
Per questo il mio grazie di cuore va ai nostri studenti della scuola elementare e media, ai loro insegnanti che con il loro impegno contribuiscono a fare sì che davvero la storia sia una “maestra di vita” .
Chiudo ringraziando di cuore i presenti, i giovani dell’associazione Liberamente, i rappresentanti dell’ l’ANPI, la Banda cittadina, il Cerimoniere generale Rotundo, e le Autorità Civili, Militari e Religiose presenti.
Buon 25 aprile a tutti”
I nostri compagni della Scuola Media leggono i 12 Principi fondamentali della Costituzione Italiana.
RIFLESSIONI DELLA SCUOLA SECONDARIA
Quest’anno per comprendere meglio la festa della Liberazione, abbiamo scelto di conoscere il periodo storico della Resistenza, attraverso la testimonianza di una staffetta partigiana: Elsa Pelizzari Elsa Pelizzari, nata a Roè Volciano il 4 aprile 1929, cominciò a collaborare con i partigiani a soli 14 anni per combattere contro le umiliazioni, subite dalla sua famiglia da parte dei fascisti. Nel 1945 fu catturata dai nazisti e poi salvata dal campo di sterminio da un autista tedesco, che la fece scendere dal camion diretto in Germania perché gli ricordava la figlia. Col nome di battaglia “Gloria” è stata tra le ultime partigiane, testimoni della Resistenza. Abbiamo avuto il piacere di conoscere Elsa Pelizzari, in occasione degli incontri a scuola in cui raccontava la sua esperienza. Lei ci ha insegnato che il passato non può essere in contrasto con il futuro, ma deve essere compreso, perché solo la profonda e reale conoscenza dei tesori della memoria consente la possibilità sia di accettarli facendoli propri sia di rifiutarli prendendone distanza. Noi abbiamo raccolto la memoria di Elsa Pelizzari per renderla viva, perché il passato, non può essere in contrasto con il presente. Abbiamo cercato di conoscere e comprendere quanto è successo in quegli anni per non azzerare la memoria e passare queste testimonianze a tutti, per dire un netto NO alla violenza, No all’intolleranza, che purtroppo vediamo ancora presenti nelle guerre di oggi. Ricorderemo sempre Elsa per il suo coraggio e il suo impegno, per il diritto alla Libertà e ringraziandola come staffetta partigiana “Gloria” vogliamo ringraziare tutte le donne, gli uomini, i ragazzi e le ragazze che, in quegli anni terribili, hanno saputo agire contro la paura, si sono opposti alla prepotenza e al sopruso mantenendo la propria dignità di esseri umani. Li ringraziamo perché rischiando la propria vita hanno permesso a noi di essere qui, oggi, a festeggiare il 25 aprile, in un Paese Libero e Democratico.
Gli alunni della Scuola Primaria leggono le loro riflessioni, nate da un’attività svolta con gli Alpini.
RIFLESSIONI DELLA SCUOLA PRIMARIA
DICONO CHE APPARTENIAMO ALLA GENERAZIONE Z.
Z: ULTIMA LETTERA DELL’ALFABETO.
E COSA SIGNIFICA? DOPO DI NOI IL NULLA?
IN EFFETTI STORMI DI NUVOLE NERE CI ATTENDONO ALL’ORIZZONTE:
-GRUPPI IMMENSI DI PLASTICA INVADONO I NOSTRI MARI…
-INTERE CALOTTE POLARI SI STANNO SCIOGLIENDO…
-SIAMO IN PERENNE ATTESA DI UNA PIOGGIA CHE SEMBRA NON ARRIVARE MAI…
-VIRUS SCONOSCIUTI MINACCIANO LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA…
-CIBI CONTRAFFATTI E MALSANI RIEMPIONO LE NOSTRE TAVOLE…
-GUERRE, ATTENTATI, VIOLENZE, DELINQUENZA, CYBER ATTACCHI…OGNI GIORNO SONO ALL’ORDINE DEL GIORNO!
UN QUADRO NIENTE MALE…TUTTO FA DAVVERO CREDERE DI ESSERE ARRIVATI IN FONDO.
Z DI “ZERO FUTURO”, QUINDI!
SE AL TEMPO DEI NOSTRI NONNI E BISNONNI IL NEMICO AVEVA UN VOLTO E SI CHIAMAVA TEDESCO, AUSTRIACO, NAZIFASCISTA, OGGI IL NOSTRO NEMICO NON HA UN VOLTO BEN DELINEATO, MA TANTI INQUIETANTI NOMI:
LETTI COSÌ, I FATTI, CREANO PER FORZA IN NOI GIOVANI LA SENSAZIONE DI ESSERE GIÀ IN UNA NUOVA GUERRA: NON SI DIFENDONO I CONFINI, MA LA SOPRAVVIVENZA!
EH NO! NON CI STIAMO AD ESSERE DEI PERDENTI. NOI IL MONDO LO VORREMMO DIVERSO!
ALPINI, SOLDATI, UFFICIALI, CHE AVETE DATO LA VITA PER LA NOSTRA PATRIA, PER GARANTIRCI LA PACE, LA SERENITA’…È FORSE QUESTO IL MONDO CHE VOLEVATE PER NOI?
INTERE GENERAZIONI SONO RIMASTE INCENERITE SUL PASUBIO, SULL’ORTIGARA, A NIKOLAJEWKA…SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO, TRA LE TRINCEE DI CONFINE E SUL CAMPO DI BATTAGLIA.
IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE INNALZIAMO OVUNQUE IL TRICOLORE, PER DIRE CHE ESISTONO ANCORA QUEI GRANDI VALORI, QUEI GRANDI IDEALI, QUEI GRANDI PRINCIPI CHE LI PORTARONO A COMBATTERE. E NON SONO AFFATTO ESTINTI.
ATTRAVERSO LE FORZE DELL’ORDINE, L’ESERCITO, I MILITARI, I SINDACI, GLI SCIENZIATI E I RICERCATORI, MA ANCHE TANTA BRAVA GENTE COMUNE, NOI LO SAPPIAMO CHE NON SIAMO SOLI A COMBATTERE I NUOVI NEMICI.
E LA NOSTRA GENERAZIONE NON È NÈ X NÈ Y E TANTOMENO Z, PERCHÈ NON È, E NON VUOLE ESSERE, L’ULTIMA DELLA SERIE, MA PIUTTOSTO LA PRIMA DI TANTE ALTRE CHE VERRANNO.
INFATTI CI SARÀ SEMPRE QUALCUNO A RICORDARE I NOSTRI MANTRA:
“DA QUI NON PASSA IL DISASTRO ECOLOGICO!”
“DA QUI NON PASSANO ALTRE GUERRE!”
“DA QUI NON PASSA IL RAZZISMO”
“DA QUI NON PASSA L’INDIFFERENZA!”
NEL GIORNO DELLA RICORRENZA DEL 25 APRILE, GRIDIAMO A TUTTI UN’UNICA VOCE:
-LA LIBERTÀ È UN VALORE, LA LIBERTÀ È UN REGALO, NON È UN’OPZIONE ON-OFF! -.
LIBERTÀ DI NUOTARE IN ACQUE TRASPARENTI O NON SU ISOLE DI RIFIUTI.
LIBERTÀ DI RESPIRARE ARIA PULITA E NON ALLA DIOSSINA.
LIBERTÀ DI GIRARE SICURI NELLE NOSTRE STRADE E NELLE NOSTRE PIAZZE E NON CON LA PAURA.
LIBERTÀ DI VIVERE NELLA PACE CON TUTTI E NON NELL’ODIO O NELL’INDIFFERENZA VERSO ALCUNI.
E TUTTI VOI, CHE LOTTATE PER NON VANIFICARE IL SANGUE DI DUE GUERRE, TUTTI VOI CHE AVETE DATO LA VITA COMBATTENDO MAFIE, CORROTTI E DELINQUENTI DI OGNI SPECIE, SAPPIATE CHE NOI CI SIAMO AL VOSTRO FIANCO.
NOI BAMBINE, NOI BAMBINI, NOI RAGAZZE, NOI RAGAZZI,
CITTADINE E CITTADINE DI OGGI E DEL FUTURO,
SÌ, CI SIAMO OGGI E CI SAREMO DOMANI. SEMPRE!
NON SIETE SOLI NELLE VOSTRE NUOVE BATTAGLIE.
NON SIETE SOLI NELLE VOSTRE NUOVE TRINCEE.
E DA QUI, DA NOI, NON PASSERÀ LA DISTRUZIONE DI TUTTO QUELLO CHE È STATO CREATO, DIFESO, PROTETTO FINORA.
PERCHÈ È UN MONDO BELLO E SANO CHE VOGLIAMO!
QUINDI: IO CI SONO! …NOI CI SIAMO!!!!
LETTORI:Baruffaldi Pietro, Filippo Tivioli, Maria Duzha, Selma Drissi, Camilla Usardi, Marco Alghisi, Ali Khaoui, Penelope Alessi: Alunne ed alunni classi quinte A-B Primaria Tito Speri-IC Gargnano
Pubblicato da Bentivoglio Flora, Crema Elena, Speltoni Sofia – classe 1C