
Per la Giornata della Memoria sabato mattinale classi prime e seconde hanno assistito a un bellissimo spettacolo dal titolo “Il segreto degli invincibili”. A dare vita alla storia sono stati solamente due attori, Valerio Ameli che ha impersonato uno sfegatato tifoso del Torino e l’allenatore Erno Erbstein, mentre Andrea Faccioli ha accompagnato le varie scene della storia, suonando diversi strumenti. La regia appartiene a Manuel Renga che si è ispirato al libro di Simone Dini “Il mistero degli invincibili”. Sabato sera alle ore 20:00 la stessa rappresentazione è stata offerta gratuitamente alla cittadinanza, ma sarà possibile assistervi ancora, giovedì 30 gennaio, presso la Sala Castellani di Gargnano. Prima di raccontarvi la trama dello spettacolo, vogliamo ricordare che anche i nostri compagni di 3^C presto calcheranno lo stesso palcoscenico, per presentare il loro spettacolo, ispirato al Grande Torino e alla scomparsa della magica tromba di Oreste Bolmida.

TRAMA
Aldebaran è un giovane squattrinato che campa con piccoli furti e dorme di nascosto in un vecchio cinema. Ha perso tutto dopo i bombardamenti del 1945 e porta sempre con sé una sciarpa di color granata e le figurine della sua squadra del cuore: il Torino. Un giorno i poliziotti scoprirono i suoi furti, così lo arrestarono e gli fecero moltissime domande, poi, la sera, andò a dormire e fece uno strano sogno, durante il quale rivisse la vita di Erno Erbstein, famoso calciatore e allenatore del Torino. Quando le leggi razziali arrivarono in Italia nel 1938, Erbstein venne deportato in un campo di concentramento perché era ebreo. Dopo tante sofferenze riuscì a scappare, a rivedere la sua famiglia e a continuare il suo sogno: allenare il Torino.



TANTE SENSAZIONI
Di questa storia abbiamo capito che l’odio distrugge e che la crudeltà non ha confini, neanche per le persone più amate e famose. La rabbia e la tristezza sono le emozioni che lo spettacolo ci ha fatto provare, ci è rimasto un ricordo bellissimo e commovente e abbiamo ricevuto un messaggio di amore ed uguaglianza, che non dimenticheremo.
GLI ATTORI
Ci hanno fatto sentire dentro la storia, con le loro interpretazioni e le loro musiche e ci hanno fatto provare le stesse emozioni dei personaggi; la scena che ci è piaciuta di più è stata quella finale, in cui il protagonista dedicava le sue parole alla figlia con una canzone. Inoltre, sul palco c’era un televisore finto, su cui venivano proiettati dei video d’epoca, telecronache di partite, spezzoni di film. Terminato lo spettacolo gli attori si sono messi a nostra disposizione e hanno risposto alle nostre numerose domande, in modo sincero e simpatico.
LA TRAGEDIA DI SUPERGA

Sono passati 71 anni dalla tragedia di Superga. Il 4 maggio del 1949 il “Grande Torino” scompariva a causa di un incidente aereo. Questa fortissima squadra aveva vinto cinque scudetti consecutivi e aveva molti giocatori, che facevano parte della nazionale azzurra. A bordo del volo, che tornava dalla trasferta di Lisbona, c’erano 31 persone, tra calciatori, staff, giornalisti ed equipaggio; purtroppo morirono tutti nello schianto contro la basilica, sul colle torinese. Le condizioni meteorologiche, durante il viaggio di ritorno, erano state pessime: pioggia battente e nuvole basse creavano grossi problemi di visibilità. Probabilmente fu per questo che l’aereo cadde contro la Basilica di Superga, poco dopo le 17:00 (la stessa ora che segnava l’orologio rubato da Aldebaran e che, come ci è stato svelato alla fine dello spettacolo dagli stessi attori, è proprio uno degli oggetti ritrovati dopo lo schianto dell’aereo). Il 26 maggio 1949 venne organizzata allo stadio Comunale una partita di beneficenza tra il Torino, che scese in campo con undici campioni, prestati da tutte le squadre italiane e il River Plate del campione argentino Di Stefano. L’incasso dell’amichevole, finita 2-2, venne destinato ai familiari delle vittime.

Scritto e pubblicato da Pietro Scalmana, Lidia Spada 1^B e Filippo Brighenti 2^B








